Il fascino di questa bottiglia è unico, a cominciare dal packaging che fa già presupporre con quanta cura e dedizione sia stata realizzata. Birra d’Abbazia, da cui prende anche il nome, questa Leffe ha un ricordo francese, sia nel nome che nello stile. La scelta di fare una cuvée non è semplice, dal momento che si tratta di fare un “assemblaggio”, questo il significato del termine cuvée, in questo caso unire con sapienza diverse tipologie di birra per creare un prodotto unico. Non è semplice far combaciare tutti i caratteri, certo è che questo progetto, estremamente ambizioso, ha fatto centro dal primo momento, regalandoci un prodotto convincente che, grazie alla rifermentazione in bottiglia, proprio come si fa per i grandi metodo classico e Champagne, si conferma uno dei top di gamma dell’Abbazia in assoluto.
Il colore rosso ambrato domina la scena, con una lieve opalescenza che solleva una schiuma nocciola abbondante, spumosa e molto persistente. Con l’assaggio sembra di stare sulle montagne russe, ogni secondo un’emozione e un sapore diversi, si va dal malto, al luppolo, passando per il caramello e la frutta secca e poi ancora le note speziate di pepe nero e cannella e alla fine quasi un fumée di grafite. Impensabile trovare un equilibrio, eppure c’è! La bocca resta pulita in una persistenza dolce e fresca, pronta per un altro assaggio.
Provatela con un filetto ai ferri o con delle braciole di maiale, si presta bene anche a formaggi stagionati.
